BRUXELLES – Il Parlamento Europeo ha trovato l’accordo sulla proposta di modifica dell’obiettivo di riduzione delle emissioni. La richiesta dell’europarlamento alla Commissione Ue è quella di stabilire un nuovo obiettivo intermedio e vincolante di riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. L’approccio è pertanto più flessibile e guarda ad una transizione che non mini la competitività. All’interno della proposta è inclusa anche la richiesta di rinviare l’avvio dell’ETS 2 al 2028, sistema che coprirà le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di carburanti negli edifici e nei trasporti.
Di qui i commenti positivi delle associazioni dei settori trasporti.
Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) in una nota ha fatto sapere di “accogliere con favore il voto del Parlamento europeo – che ricalca il voto del Consiglio del 5 novembre – sul rinvio dell’avvio dell’ETS 2 al 2028, nell’ambito del Pacchetto per l’attuazione degli obiettivi climatici”.
“La decisione di posticipare di un anno l’introduzione del sistema di scambio delle emissioni per edifici e trasporto stradale” – commenta Confetra – “rappresenta per la Confederazione un segnale importante per imprese e famiglie, chiamate a sostenere nei prossimi anni costi significativi legati alla transizione energetica”.
“Il rinvio al 2028” – spiega la Confederazione -“evita l’impatto troppo brusco che l’avvio dell’ETS2 nel 2027 avrebbe determinato per autotrasporto e logistica, in un contesto in cui le alternative a basse emissioni non sono ancora diffuse né sono economicamente sostenibili. Avremmo preferito una proroga più ampia, come proposto da alcuni eurodeputati italiani, ma il compromesso raggiunto rappresenta comunque un passo nella giusta direzione”.
Secondo la Confederazione, il 2027 sarebbe stato un avvio prematuro per un sistema di tariffazione del carbonio applicato ai carburanti, “soprattutto alla luce delle criticità attuali: rete di ricarica insufficiente, soluzioni tecnologiche non ancora mature, costi elevati dei veicoli a zero emissioni e un mercato non in grado di assorbire investimenti aggiuntivi senza adeguati tempi di adattamento”.
Per questo Confetra auspica ora una rapida conclusione dei negoziati interistituzionali e un accordo definitivo nei primi mesi del prossimo anno, così da garantire certezza regolatoria, orizzonte temporale chiaro e condizioni adeguate per programmare gli investimenti nel rinnovo delle flotte.
“L’obiettivo della decarbonizzazione resta centrale – conclude la nota – ma deve essere perseguito con strumenti equilibrati, realistici e compatibili con la competitività del sistema logistico europeo”.













