Morto l’ex segretario di Stato USA, Henry Kissinger: “Evitare la terza guerra mondiale”

Henry Kissinger

Henry Kissinger l’ex segretario di Stato americano, è deceduto nella sua casa in Connecticut all’età di 100 anni, compiuti nel maggio scorso.

Kissinger nato nel 1923 nel nord della Baviera, a Fürth, con il nome di Heinz Kissinger da famiglia ebraica tedesca, nel 1938 per sfuggire con la famiglia alle persecuzioni naziste si rifugiò  a Londra e successivamente negli Stati Uniti, dove assunse il nome “Henry”. Fu docente all’Università di Harvard e protagonista della politica internazionale, come consigliere per la Sicurezza nazionale e poi segretario di Stato, dei presidenti Richard Nixon e Gerard Ford.

“Henry Kissinger” – ha dichiato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni “è stato un punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia mondiale. È stato un privilegio aver avuto, di recente, la possibilità di confrontarmi con lui sui vari temi all’ordine del giorno dell’agenda internazionale. La sua scomparsa ci rattrista ed esprimo il mio cordoglio personale e del Governo italiano alla sua famiglia e ai suoi cari”.

Il destino dell’umanità

Arrivato al traguardo dei 100 anni con una grande lucidità mentale, Kissinger nel 2022 aveva pubblicato il libro: “Leadership: Six Studies in World Strategy” pubblicato in Italia da Mondadori, in cui ricostruisce i ritratti inediti di sei leader politici del XX secolo con cui Kissinger aveva collaborato durante la propria attività politica: Adenauer, de Gaulle, Nixon, Margaret Thatcher, Sadat e Lee Kwan Yew (Singapore).

Nel maggio scorso in due lunghe interviste, con la rete televisiva americana CBS e il settimanale britannico “The Economist”, Kissinger parlò della attuale situazione geopolitica mondiale focalizzandosi sui principali conflitti in corso. Il destino dell’umanità, aveva spiegato l’ex segretario di Stato, sarebbe dipeso dal binomio Washington- Pechino. Nella tesi di Kissinger gli Stati Uniti e la Cina avrebbero avuto tra cinque e dieci anni di tempo per evitare la Terza guerra mondiale. «Il test più urgente, dove si potrà vedere la capacità di convivenza tra le due maggiori potenze, è la questione di Taiwan»- riportava  “The Economist” – «Oggi siamo sulla strada del confronto tra grandi potenze, dove entrambe pensano che l’altra rappresenti un pericolo, non solo a livello militare, ma anche e soprattutto a livello economico e tecnologico». Una fase quindi quella attuale di pre-guerra, dove un qualsiasi disturbo dell’equilibrio può portare a conseguenze catastrofiche. «Se dopo la Guerra dei trent’anni, le guerre di Napoleone e il secondo conflitto mondiale il progresso dell’umanità è ripreso, questa volta, con le armi nucleari, non sarebbe più così». Aveva sentenziato Kissinger.

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