LA SPEZIA – Il Mediterraneo diventerà un grande lago? L’apertura del primo servizio di linea sulla rotta artica, il blocco del Canale di Suez e i dazi statunitensi sono i segnali di un futuro di marginalizzazione del Mediterraneo? Il tema è stato affrontato da Bruno Pisano, commissario straordinario dei porti della Spezia e Marina di Carrara, al Propeller Club Ports of La Spezia e Marina di Carrara in occasione del Talk di Antonio Gozzi, special advisor di Confindustria, riguardo al Piano Mattei e del suo potenziale impatto sull’economia nazionale, nello specifico portuale-logistica ligure.
“China Europe Arctic Express”
Il 20 settembre scorso è partito il “China Europe Arctic Express”, il primo servizio di linea che collega la Cina con i porti Nord europei passando dalla rotta artica. La nave Istambul Bridge, 4.900 teu, è partita da Ningbo-Zhoushan, passando per Qingdao e Shanghai e raggiungerà senza mercati intermedi i porti di Rotterdam, Amburgo, Felixstowe e Danzica.
Al di là delle questioni ambientali e di natura geopolitica, il servizio si annuncia estremamente più veloce, con un transit time di 18 giorni rispetto ai circa 30 giorni del passaggio attraverso il Canale di Suez e di circa 38 giorni attraverso il Capo di Buona Speranza.

La notizia ha aperto molte riflessioni, unita alle questioni geopolitiche dei dazi americani e del blocco del Canale di Suez, ha indotto a chiedersi se i cambiamenti in corso saranno veramente una rivoluzione e porteranno ad una marginalizzazione del Mediterraneo?
Bruno Pisano ha commentato: «Gli imprenditori presenti questa sera sono operatori della logistica che vivono intorno al Mediterraneo che è il mare più trafficato al mondo e dove abbiamo più volumi e traffici rispetto a qualsiasi altro mare.
La possibilità a cui abbiamo assistito ultimamente è che il Mediterraneo diventi un grande lago, escluso dalle rotte logistiche del mondo. Inizialmente questa idea è venuta fuori dal blocco di Suez. Adesso le ultime notizie sull’apertura rotta Artica con la linea cinese, siamo solo agli inizi, ma il segnale è di un qualcosa che cambierà sicuramente anche in ambito logistico.
Si apre un grande dibattito: il Mediterraneo diventerà un grande lago? E tutte le economie, soprattutto in ambito logistico che futuro avranno?» – «Da sempre la Liguria, ascella alta tirrenica, intercetta i traffici provenienti da Suez e che escono da Gibilterra, questo ci ha permesso di sviluppare attività estremamente interessanti e quindi l’opportunità di una crescita dei volumi e dei traffici verso l’Africa e dall’altro lato vediamo in questo momento il rischio di perdere volume sulle rotte intercontinentali».
«Sono fra di quelli che continua a pensare che il made in Italy sia forte e la sua forza farà sì che su tutta una serie di prodotti saranno gli americani a pagare i dazi, in maniera enorme, più che gli italiani a perdere. Anche se ci saranno dei traffici che soffraranno, ma abbiamo in questo momento Mercosur che potrebbe aprirci traffici sul Sudamerica»- l’accordo Ue-Mercosur, vicino alla ratifica, mira a creare un’area di libero scambio tra l’Unione europea e i Paesi dell’America Latina: Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, un grande mercato quasi privo di dazi.
«Quindi la mia riflessione è che comunque continuiamo a avere più opportunità che rischi in questo momento, ma le opportunità non cascano dal cielo bisogna saperle cogliere. Ed è quello che stiamo facendo in questo momento perché a La Spezia c’è una imprenditoria molto vivace, ma è anche necessario che il sistema Paese dia dei supporti perché non è così scontato che la rotta artica non sia alle porte.













