Lavoro portuale, autoproduzione – I sindacati al Mit: No all’incertezza normativa

Lavoro portuale
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Incertezza normativa quella denunciata dalle Segreterie nazionali dei sindacati FILT-CGIL, FIT-CISL, UilTrasporti che mette in seria difficoltà le “imprese articoli 16, 17 e 18 per favorire l’uso promiscuo di personale navigante e personale delle imprese strutturate”– Queste sono le motivazioni per cui le confederazioni sindacali scrivono al Mit  specificando che  “Nei porti italiani, a partire dal 2019, si sono verificate numerose iniziative tese a deregolamentare il lavoro, con grave pregiudizio della sicurezza delle operazioni portuali e degli stessi operatori” –  “Ciò è stato favorito anche da interpretazioni soggettive e non omogenee di singole AdSP, della normativa nazionale, comunitaria e internazionale sul lavoro.”

Da qui le  proposta emendative rivolta al ministero “per ovviare alle criticità denunciate, tra cui anche la cosiddetta “autoproduzione di operazioni portuali” che va regolata prendendo a riferimento le normative comunitarie e internazionali recentemente ribadite anche dall’ITF in sede internazionale.”

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