Nautica, dalla produzione ai porti le sfide e i cambiamenti – Propeller Club Livorno

Giani Angelini
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Livorno  – Se l’evoluzione dello shipping richiede che la portualità stia al passo con i grandi cambiamenti – si pensi ad esempio al fenomeno del gigantismo navale – altrettanto vale anche per il settore della nautica. E proprio su questo tema è stato incentrato l’evento di marzo del Propeller Club Port of Leghorn dal titolo: “Portualità, infrastrutture digitali accessibili e sostenibili per la nautica”, svolto presso la sede dello Yacht Club di Livorno.

Dopo i saluti introduttivi del prefetto di Livorno, vicino al porto e a tutte le variabili di questa industria trainante della città, moderati da Fabio Petrone, direttore PRESSMARE, ne hanno discusso Pietro Angelini, direttore Navigo, il presidente ed il vicepresidente del Consorzio Marine della Toscana rispettivamente: Matteo Italo Ratti e Simone Tempesti, inoltre Ferdinando Pilli, direttore generale Lusben, Barbara Amerio di Permare Group e Carlo Tonarelli, ceo di Phiequipe.

“Il settore della produzione nautica sta vivendo un’evoluzione importante: il profilo del cliente sta cambiando, e con esso anche le esigenze e le aspettative nei confronti del prodotto. Per le aziende del settore, diventa fondamentale una pianificazione strategica della produzione nei prossimi anni, per garantire competitività e rispondere alle nuove tendenze di mercato”, ha detto Pietro Angelini.

“Se cambia la barca, deve cambiare anche il porto. Il modo in cui vengono progettati e utilizzati gli yacht sta evolvendo, e questo impone una revisione dei piani strategici per le infrastrutture portuali. È necessario un nuovo approccio al master plan, che integri dimensioni diverse, nuove forme di energia e opportunità come il charter, per rendere i porti sostenibili e pronti alle sfide future”, ha aggiunto Matteo Italo Ratti.

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“Se la nuova produzione nautica rimane nel territorio, quali saranno gli effetti diretti e indiretti? L’impatto economico e occupazionale sarà significativo e creerà ulteriori opportunità di sviluppo per l’intera filiera, ma è cruciale accompagnare questa crescita con investimenti pubblici nelle infrastrutture e con strumenti di programmazione e gestione territoriale più idonei a valorizzare l’iniziativa privata rendendola più sostenibile e integrata con il contesto locale”, ha spiegato Simone Tempesti.

“Un’altra serata particolarmente interessante e molto partecipata – il commento della presidente del Club, Maria Gloria Giani – è stato un privilegio avere al tavolo sia una imprenditrice come Barbara Amerio che ha evidenziato la attenzione di Permare Cantieri alla sostenibilità ambientale e che sta investendo nel nostro territorio come pure un imprenditore come Carlo Tonarelli anche egli costruttore con una cura particolare al riciclo dei materiali per le proprie costruzioni navali. Abbiamo infine concluso i lavori con la proiezione di un video di Marco Rossato, imprenditore e velista disabile che da anni sta promuovendo il “conforto della accessibilità” anche per chi nel mare e sul mare lancia le proprie sfide. In sintesi, obiettivo raggiunto: coinvolgere nelle nostre attività un numero sempre crescente di persone e realizzare quella che è la mission del Propeller: valorizzare il comparto marittimo e portuale nella sua interezza”.

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