Uniport, Legora: “No i detriti di Bagnoli a Napoli, rinvierebbe i lavori di escavo dei fondali”

Legora De Feo
LinkedIn
Facebook
X
Telegram
WhatsApp
Email

 

ROMA – Il grido di allarme di Uiport, associazione nazionale dei terminalisti e delle imprese portuali, sulla scelta di depositare i detriti Bagnoli nel porto di Napoli  – “Portare a Napoli i detriti di Bagnoli rinvierebbe i necessari lavori di escavo dei fondali attesi da anni” – ha dichiarato il presidente di Uniport, Pasquale Legora De Feo, nonché presidente Co.Na.Te.Co e Soteco.

La questione riguarda la presentazione dell’emendamento al disegno di legge di conversione del Decreto 96/2025 (recante disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi, nonché ulteriori disposizioni urgenti in materia di sport, cosiddetto “Decreto Sport”) che prevede di utilizzare la residua capienza delle casse di colmata del porto di Napoli per i materiali di un dragaggio dell’area Bagnoli-Coroglio che ospiterà l’America’s Cup.

“Un emendamento” – ha dichiarato Legora – “che rischia di penalizzare la città di Napoli e l’intera Campania”. “L’evento che vedrà Napoli ed il suo golfo protagonista a livello mondiale, quale è quello programmato per ospitare l’America’s Cup ci inorgoglisce. Tuttavia le soluzioni che sarebbero state individuate per realizzare le opere necessarie a tale evento destano molte perplessità”, ha evidenziato Legora de Feo.

La soluzione prospettata, spiega l’associazione, metterebbe infatti in ginocchio il porto di Napoli che da anni aspetta gli escavi per avere fondali adeguati alle navi commerciali privandolo degli spazi già individuati per collocare i materiali dragati.

“Aspettiamo con ansia l’ultimazione dei cantieri del PNRR proprio per eseguire quegli escavi che rappresentano la sopravvivenza per il porto e per attivare finalmente la Darsena di Levante. Mettere in concorrenza fra loro due opere strategiche per la città di Napoli sarebbe un errore gravissimo – conclude Legora de Feo – e metterebbe a rischio la sopravvivenza di quella che a tutti gli effetti rappresenta la prima azienda della Campania. L’intero cluster marittimo-portuale napoletano è quanto mai compatto nel chiedere a Governo e Parlamento di individuare soluzioni alternative che coniughino la coesistenza di iniziative parimenti prioritarie per la città e non pregiudichino l’ultimazione di opere attese da anni e fondamentali per la crescita del porto di Napoli”.

LEGGI TUTTO
Da CDP finanziamento di 31,5 milioni per i porti di Genova e Savona-Vado, per opere infrastrutturali

 

MSC Crociere 2025

Blue Forum 2025

PSA Italy

Banner Laghezza

Assoporti 50anni

Agenzia Aldo Spadoni

Assarmatori

AdSP Livorno

Toremar

Interporto Vespucci

Tarros

 

Convegno