Zeno D’Agostino su Autostrade del Mare: «Il nostro Paese avrebbe potenzialità di sviluppo verso la sponda sud del Mediterraneo, in una visione che fino a 15 anni fa faceva parte della strategia europea» – Nella fase attuale «l’interesse di Bruxelles si è spostato verso est».
Lucia Nappi
LIVORNO – Una riflessione sull’approccio strategico dell’Unione Europea nei confronti del traffico ro-ro e delle Autostrade del Mare nell’ambito dei paesi del Mediterraneo, da parte di Zeno D’Agostino, presidente dell’AdSP del Mare Adriatico Orientale e vice presidente di ESPO (European Ports Organisation) intervenuto durante la conferenza conclusiva del progetto EasyLog, svolta stamani in modalità digitale. EasyLog è il progetto di automazione dei varchi portuali finalizzato ad ottimizzare l’accesso al porto dei mezzi pesanti, favorendo lo scambio di dati e informazioni tra i porti del Mediterraneo Italia-Francia.
«Ro-ro e Autostrade del Mare a livello Mediterraneo è un tema che sto portando avanti anche a livello di Espo da qualche anno» – ha specificato D’Agostino – «La situazione strategica da parte di Bruxelles, nella gestione delle Autostrade del Mare, è sbilanciata e condizionata da una visione nord centrica. Nel Nord Europa i mari, fino a qualche mese fa, erano totalmente “Comunità”, a partire dai finanziamenti e dagli incentivi che Bruxelles dava, con varie formule ad esempio il progetto Marco Polo 2, alle linee delle Autostrade del Mare, coinvolgendo solamente i porti comunitari».
Secondo D’Agostino la strategia portata avanti da Bruxelles taglia fuori a tutta una serie di connessioni che caratterizzano il Mediterraneo, che coinvolgono l’Italia e la Francia. Il nostro paese avrebbe potenzialità di sviluppo verso la sponda sud del Mediterraneo, in una visione che fino a 15 anni fa faceva parte della strategia europea dell’integrazione del Mediterraneo. Per esempio nel 2010 si parlava di zone di libero scambio tra il Mediterraneo. Da quella fase in cui «l’Europa vedeva una grande opportunità nel Mediterraneo» – alla fase attuale in cui «l’interesse di Bruxelles, condizionato dalle primavere arabe, si è spostato verso est, completamente privandosi dell’attenzione verso il Sud Europa e il Sud del Mediterraneo». Strumento per andare ad evitare i conflitti futuri in quelle aree, tuttavia, conclude D’Agostino: «creare una forte relazione tra le sponde nord e sud del Mediterraneo credo debba esere una strategia. I cinesi conoscono l’Africa meglio di noi che ce l’abbiamo a pochi passi».













