Prima seduta del Comitato Semplificazione della Federazione del Mare

Il gap della digitalizzazione e della sicurezza dei sistemi logistici, la necessità di formazione professionalità in grado di affrontare situazioni di emergenza e sfide globali - Queste le tematiche che saranno affrontate dal Comitato.
Porto Livorno

ROMA – Prima riunione del Comitato Semplificazione della Federazione del Mare, svolta oggi in modalità ibrida, presieduto da Alessandro Santi, presidente di Federagenti, coadiuvato da Alessandro Ferrari, direttore generale di Assiterminal e Francesco Beltrano (Confitarma).

Comitato FdM

Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, è intervenuto sottolineando che i Comitati tecnici previsti dal nuovo Statuto della Federazione del Mare, daranno un nuovo corso alla Federazione, fattore necessario per rispondere all’esigenza di semplificazione e ad una visione più ampia che guardi all’Europa e al mondo.

Secondo il presidente di Federagenti, il cluster marittimo italiano si trova di fronte ad una serie di decisive sfide e importanti cambiamenti: transizione green e gap logistico (tristemente ben noto e misurato dal Logistic Performance Index della World Bank) con i porti del Nord Europa. Questi sono solo alcune delle sfide in corso per l’industria marittima nella situazione di perdurante incertezza sui tempi di soluzione dei conflitti e delle tensioni internazionali, da quelle del Mar Nero a quelle nel Mar Rosso e nel Canale di Suez e nella striscia di Gaza.

“In questo contesto” – ha detto Santi – “la capacità concorrenziale del comparto marittimo italiano è fortemente limitata dalla poca efficienza del nostro sistema logistico nazionale da troppo tempo bloccato da normative spesso obsolete, da ritardi amministrativi che incidono sullo sviluppo infrastrutturale e sugli investimenti e dalla mancanza di una visione strategica, sul mare. Abbiamo bisogno di una effettiva riforma della nostra macchina amministrativa ed è quindi più che mai necessario avviare al più presto quel processo di snellimento della produzione legislativa a favore di una maggiore efficacia, in grado di raggiungere obiettivi ambiziosi”.

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Il gap della digitalizzazione e della sicurezza dei sistemi logistici, insiema alla necessità di formazione di profili in grado di affrontare le situazioni di emergenza e le sfide globali tipiche delle attività marittime – queste tematiche – ha concluso il presidente Santi – “saranno oggetto di analisi del nostro Comitato al fine di identificare proposte concrete da sottoporre ai ministeri di competenza, il MIT in primis. Certamente il percorso avviato con il Piano del mare e il costante confronto che il CIPOM sta portando avanti con gli stakeholder è un segnale importante per il settore. L’auspicio è che si possa instaurare una modalità di lavoro che consenta una più rapida condivisione delle procedure amministrative a vantaggio della competitività del settore”.

 

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