Le mire di Trump sul settore marittimo – Nel Canale di Panama il 69% dei traffici sono USA

Secondo le statistiche dell'Autorità del Canale di Panama: negli ultimi 12 mesi ci sono stati 11.240 transiti di navi, di queste 499 eranoi battenti bandiera statunitense.
Canale Panama
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Nelle prime giornate successive all’insediamento Donald Trump, nuovo presidente degli Stati Uniti, ha firmato una raffica di provvedimenti, alcuni di questi relativi al settore marittimo.
Tra questi ha fatto discutere il provvedimento con cui viene rimosso il comandante della Guardia Costiera US, l’ammiraglio Linda Fagan, prima donna a capo di un corpo militare statunitense, nominando al suo posto ad interim il suo vice comandante, l’ammiraglio Kevin Lunday.
Secondo i media US tra i motivi della destituzione dell’ammiraglio Fagan sembrerebbe l’incapacità attribuitale sulla questione della sicurezza dei confini e un’eccessiva enfasi sui temi di equità e inclusione.

Inoltre tra questi provvedimenti  la nomina di un nuovo presidente della Federal Maritime Commission (FMC) ente regolatore del settore marittimo e agenzia federale responsabile della regolazione del sistema dei trasporti marittimi internazionali degli USA.

Il Canale di Panama

Sulla questione del Canale di Panama Trump ha annunciato nel suo discorso di insediamento, come durante la campagna elettorale, di volerne riprendere il controllo mettendone quindi in discussione la giurisdizione dello stesso.
Il Canale collega l’Oceano Atlantico e quello Pacifico, costruito all’inizio del Novecento dagli Stati Uniti, per il quale negli anni settanta il presidente Usa, Jimmy Carter, firmò un accordo per restituire il Canale allo Stato di Panama, trattato poi diventato effettivo nel 1999.

Sulla questione, lunedì scorso, il presidente panamense José Raúl Mulino, aveva prontamente dichiarato: “il Canale è e continuerà ad essere di Panama e la sua amministrazione rimarrà sotto il controllo panamense, nel rispetto della sua neutralità permanente”- “Il Canale di Panama non è un regalo che gli Stati Uniti hanno fatto ai panamensi“.

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Tema rafforzato in una lettera inviata, oggi, dall’ambasciatore di Panama, Eloy Alfaro de Alba, al segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in cui si sottolinea che, in base alla Carta delle Nazioni Unite, i Paesi devono astenersi dal ricorrere alla minaccia o all’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato.

Statistica transiti del Canale di Panama

Per quanto riguarda l’attenzione degli Stati Uniti su Panama, interessante l’analisi di Lars Jensen, ceo di Vespucci Maritime: “il sito di statistiche del Canale di Panama” – dice l’analista danese di shipping – “evidenzia che negli ultimi 12 mesi ci sono stati 11.240 transiti, di cui 499 di navi battenti bandiera statunitense. Le statistiche dell’Autorità del Canale mostrano anche che la maggior parte dei transiti riguarda navi che trasportano merci su rotte commerciali da o verso gli Stati Uniti. Sulla base del PCUMS, che è l’unità di misura del Canale su cui le navi vengono addebitate per l’utilizzo del medesimo canale, le navi (indipendentemente dalla bandiera) sui traffici legati agli Stati Uniti hanno rappresentato il 69,8% del traffico.– Concludendo –Si consideri che, anche se una nave è impegnata in un commercio legato agli Stati Uniti, non implica necessariamente che tutto il carico a bordo della nave sia esclusivamente legato agli Stati Uniti”.

I Dazi

Sul tema dei Dazi ieri Trump ha detto ai giornalisti che stava valutando la possibilità di imporre una tariffa del 10% sulle importazioni di beni di fabbricazione cinese già a partire da febbraio.

 

 

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