PROCIDA – “Registro Navale italiano, digitalizzazione navi, formazione marittimi e burocrazia. Questi sono i temi affrontati da Vincenzo Romeo, vicepresidente di Assarmatori, armatore e ceo della shipping company svizzera Nova Marine, nell’ambito del VII Convegno del Lavoro marittimo, Procida 26 e 27 giugno.
Ritorniamo su queste tematiche con l’armatore Romeo, a margine del Convegno
Vai alla video intervista Vincenzo Romeo, vicepresidente Assarmatori e ceo Nova Marine
Vicepresidente, il Registro Navale italiano è quello che perde un maggior numero di navi, come commenta?
“Come dimostrano i numeri perdiamo soprattutto nei confronti di un Registoi Navale come Malta, che ha investito moltissimo nella sburocratizzazione, sulla gestione del Registro e sulla digitalizzazione, che oggi lo rende un Registro all’avanguardia.
Cercare di prendere spunto da quello che è stato fatto in maniera positiva da Malta, implementarlo con l’estro e la bravura italiana, potrebbe riportare il nostro Registro ad essere veramente importante”.
Formazione e lavoro marittimo binomio indissolubile. Lei ha detto che è più facile che una nave si fermi per un problema al software, piuttosto che per un problema meccanico, può spiegare?
“Oggi la preparazione è di alto livello, quella che viene fatta dagli ITS deve essere implementata. Sulle nostre navi dobbiamo avere quasi un ufficiale informatico. Anche la gestione dei nuovi carburanti è collegata alla gestione del software e informatica. Dobbiamo fare uno sforzo tra gli armatori, le persone e gli istituti, per cercare di creare queste nuove figure”.
In che modo la burocrazia interviene sulla formazione?
“Se una persona per fare un imbarco deve fare una trafila, non voglio definirla estenuante, ma quasi, comincia con il piede sbagliato. Visto che oggi i ragazzi sono più attratti da lavori anche meno soddisfacenti dal punto di vista economico e retributivo, ma che danno altri agi, dovremmo almeno cercare di semplificare la burocrazia che è il primo passo per l’imbarco”.
