Video /Laghezza (Confetra Liguria): Sistema portuale logistico ligure, luci ed ombre

Alessandro Laghezza
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Il settore della logistica portuale è sotto forte pressione da tempo  -Laghezza, presidente Confetra Liguria: «Un presente che mostra grandi criticità, ma che apre a grandissime possibilità e prospettive per il futuro».

Lucia Nappi

GENOVA – A poche ore dall’introduzione delle nuove norme che prevedono l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori, il settore della logistica portuale è sotto forte pressione, ed è quello nel quale maggiormente si temono problematiche di lavoro e blocchi.

Situazione di crisi nel porto di Genova, dove lo sciopero sulle banchine del Terminal PSA coinvolge, oltre i lavoratori in trattativa con l’azienda, gli autisti dell’autotrasporto e chi manifesta per l’obbligo del green pass.

«Una situazione strutturalmente difficile che desta estrema preoccupazione» –  dichiara il presidente di Confetra Liguria, Alessandro Laghezza- «per un sistema che é sotto pressione da tempo e che rischia di bloccarsi, se la percentuale (20-30%) di autisti dell’autotrasporto non vaccinati decidessero, domani, di non partire». E al problema strutturale dei trasporti, con la carenza di autisti, si aggiunge una situazione di carenza strutturale nei porti e nei terminal  liguri. La speranza è che si risolva presto la crisi contingente e che vengano subito portati avanti e attuati tutti i progetti inseriti nel grande disegno del PNRR».

Un presente che mostra grandi criticità, ma che apre a grandissime possibilità e prospettive per il futuro. E’ la fotografia scattata dal presidente di Confetra Liguria, intervenuto per Corriere marittimo ( VAI ALLA VIDEO INTERVISTA)  a  margine della conferenza “Idee e progetti per la Liguria e per l’Italia“-  svolta nell’ambito della tre giorni convegnistica di Port&Shipping Tech – Genoa Shipping Week.

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«Una conferenza nella quale si è fatta sintesi su un momento particolarmente importante» – sottolinea Laghezza – «Le difficoltà che stiamo vivendo sono dovute alla ripresa dei traffici, che avviene in una situazione infrastrutturale del tutto inadeguata.

Dall’altro lato abbiamo una serie di progetti importanti portati avanti dall’Autorità Portuale, da RFI e da tutti i soggetti pubblici che avranno da attuare il grande disegno del PNRR. Questo configura una realtà che, speriamo nel medio termine, sarà completamente diversa».

Capacitá e tempi di realizzazione delle opere saranno fondamentali?

«Diventa determinante la capacità da parte delle istituzioni di realizzare i progetti in tempistiche accettabili, il denaro non è un problema in questo momento. E’ prioritaria la capacità di realizzare le opere, non solo dal punto di vista burocratico, ma anche industriale, perché si tratta di mettere a terra una potenza di fuoco che è dieci volte superiore a quello che è stato fatto nel decennio precedente. Uno sforzo enorme a cui tutti bisogna contribuire con le nostre idee e i nostri progetti».

Si delinea il rischio che la figura del “commissario’ non abbia strumenti sufficienti?

«La nomina di un commissario non è taumaturgica per velocizzare un’opera, se poi non si danno ai commissari gli strumenti normativi e gli staff tecnici necessari.

Attenzione a non trasformare l’esperienza del commissario Bucci, che ha fatto un lavoro straordinario, in una soluzione che va bene in qualsiasi contesto. Perché in quel caso c’erano anche degli strumenti normativi e, il potere necessario per ottenere questi straordinari risultati. In altre situazioni no».

Proposte condivise da tutti e rivolte alla politica, é la via indicata dal presidente di Confetra, Guido Nicolini, durante la conferenza?

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«Molto importante che industria e logistica dialoghino anche insieme alle istituzioni. Si è potuto vedere in questi ultimi anni, come l’industria sia il motore e, la logistica il sistema nervoso di trasmissione di un Paese. Penso che queste tre componenti: industria, logistica e istituzioni, devono fare fronte comune, perché questa straordinaria opportunità del PNRR non vada  perduta».

 

 

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