LIVORNO– Sulla questione della banchina livornese TDT è arrivata la smentita del gruppo Grimaldi che, con una nota stampa, dovrebbe chiudere il cerchio. Il ping pong di dichiarazioni, iniziato giovedì scorso, con la lettera delle associazioni economiche territoriali e regionali, che sollecitavano l’Autorità portuale e il gruppo Grimaldi a rispettare gli impegni assunti. Seguita dalla risposta del presidente dell’ente portuale, Guerrieri, che con voce ferma incalzava il concessionario, quindi Grimaldi, a “mantenere intatta la vocazione merceologica” della banchina. A cui si aggiungeva anche la voce del neo rieletto sindaco, Luca Salvetti.
Quindi in ultimo a concludere la vicenda, le precisazioni del guppo partenopeo: «A seguito di alcuni articoli recentemente apparsi sulla stampa» – si legge in una nota di Grimaldi – «circa presunte intenzioni del gruppo Grimaldi di ridimensionare il traffico di container movimentato dalla sua consociata Terminal Darsena Toscana (TDT) nel porto di Livorno, la multinazionale partenopea desidera fare le seguenti precisazioni:
La situazione geopolitica in cui versa la nostra regione da vari mesi, in particolare a causa degli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso, ha inciso negativamente sul traffico containerizzato in tutti porti del Mediterraneo centro/orientale, incluso quello di Livorno.
Anche il terminal TDT, entrato all’inizio di quest’anno nell’orbita Grimaldi grazie ad un investimento record, è stato fortemente colpito da tale calo di traffico di container. I piazzali vuoti hanno prodotto forti perdite nei primi mesi del 2024, costringendo il management della società ad accogliere traffici surrogati, quali quelli di veicoli nuovi, nel pieno rispetto delle norme e della libera concorrenza, e nell’interesse dei lavoratori, dei clienti, oltre che del Porto, della città di Livorno, della regione Toscana e dell’intero Paese.
Premesso che tutti i terminal ro/ro di Livorno sono attualmente privi di spazi liberi, senza il pronto intervento di TDT, tali volumi di veicoli nuovi, peraltro movimentati da un diretto competitor del Gruppo Grimaldi, sarebbero stati dirottati verso altri scali vicini, a scapito dell’intera comunità portuale di Livorno.
Il Gruppo Grimaldi desidera ribadire, per l’ennesima volta, che non vi è da parte di TDT alcuna intenzione di ridimensionare il traffico container, di gran lunga il più remunerativo, a favore di altri traffici. Al contrario, TDT è attualmente in trattativa per attrarre due nuovi clienti, tra i maggiori player nel trasporto marittimo di container.
Invece del clima di allarme infondato e pretestuoso fomentato da alcuni operatori attivi nel porto di Livorno, interessati solamente a difendere la propria rendita di posizione, il gruppo Grimaldi si sarebbe aspettato un plauso, oltre che per gli ingenti investimenti finora fatti a Livorno, anche per i continui sforzi per sviluppare i traffici marittimi da e per lo scalo labronico.
La scacchiera del porto
Grimaldi conclude facendo riferimento all’ambito associativo: «Sembra più che scontato che TDT faccia delle scelte coerenti, in linea con la visione del Gruppo Grimaldi». La banchina è quindi rimane all’interno dell’associazione Assiterminal. Il tema non è banale nel momento in cui si è delineata in maniera netta la frattura tra le due parti associative nazionali, negli ultimi mesi infatti il tema del rinnovo contrattuale dei lavoratori dei porti ne ha acuito il divario.
Assiterminal in rappresentanza dei principali Port&Terminal Operator e FAI – Uniport, aderente a Conftrasporto, che prima dell’ingresso dei terminal sotto la diretta influenza di MSC, rappresentava principalmente gli articoli 16, quindi le imprese terminalistiche senza concessione.
Scenario della scacchiera del porto di Livorno: da una lato la presenza di MSC, con Lorenzini e i traghetti Moby, e dall’altro la crescita di Grimaldi con TDT e le ro-ro e ro-pax del gruppo.
La Darsena Europa? Palazzo Rosciano rassicura: per la prima vasca di colmata «le attività risultano completate al 60%» – «ogni giorno ci avviciniamo sempre più alla meta».