GENOVA – E’ iniziato a mezzanotte di ieri lo sciopero nazionale dei lavoratori portuali indetto, per il 4 e 5 luglio, da Filt Cgil, Fit Cisl per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto a dicembre 2023, riguardante le funzioni operative e amministrative delle aziende che applicano il Ccnl Porti.
L’astensione dal lavoro di 48 ore del settore, arriva a seguito di una trattativa che non ha prodotto risultati. Già nell’aprile scorso i lavoratori dei porti avevano incrociato le braccia per quattro giorni, dal 2 al 5 aprile. Secondo le organizzazioni sindacali la proposta delle controparti è ancora insufficiente dal punto di vista economico: la perdita del potere di acquisto dei salari deve essere necessariamente recuperata. Il rinnovo del contratto nazionale è importante non solo per la parte economica ma anche per il ruolo centrale che occupa il contratto per la salvaguardia del sistema di lavoro portuale e la difesa della dignità dei lavoratori.
Livorno:
I lavoratori del sistema portuale livornese hanno annunciato in una nota che sciopereranno ininterrottamente per 48 ore dal 4 al 5 luglio: “La mobilitazione è indetta dalle segreterie provinciali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti”- “Chiediamo con forza un aumento economico utile al recupero del potere d’acquisto perso, ulteriori miglioramenti delle condizioni di lavoro e degli standard di sicurezza e una implementazione del sistema di welfare. Le proposte avanzate dalle parti datoriali sono del tutto insufficienti, un vero e proprio schiaffo nei confronti dei lavoratori: per questo motivo abbiamo deciso di alzare il livello della protesta.
Nei giorni scorsi si sono svolte le assemblee con i lavoratori: i portuali sono pronti a incrociare le braccia per far valere i propri diritti e tutelare la propria dignità.
Nel porto di Livorno per le intere giornate del 4 e 5 luglio saranno allestiti presìdi di protesta davanti al varco Galvani, varco Valessini e varco di accesso al terminal Darsena Toscana.
Genova:
La Filt Cgil di Genova ha annunciato che alle 4 del mattino del 4 luglio ha iniziato il presidio di tutti i varchi portuali (Psa G.P; Varco di Ponente; Ponte Etiopia; Varco San Benigno/Albertazzi/Passo nuovo) e domani 5 luglio si svolgerà un’assemblea generale di tutti i lavoratori a Ponte Etiopia. I sindacati chiedono aumenti delle retribuzioni per recuperare il potere di acquisto dei salari perso a causa dell’inflazione.
Trieste, Monfalcone e Gioia Tauro:
Nei porti di Trieste, Monfalcone e Gioia Tauro lo sciopero è iniziato il 2 luglio e psegue il 3, 4 e 5 luglio. La Uiltrasporti in una nota ha informato che l’adesione allo sciopero dei portuali di Trieste, Monfalcone e Gioia Tauro, è stata altissima, con punte di adesione del 95%. Le ragioni che hanno portato allo sciopero sono: “Recupero salariale, sicurezza e maggiori tutele sono i punti fermi da cui non possiamo arretrare e ci auguriamo che le parti datoriali tornino al tavolo delle trattative con proposte più vicine alle nostre rivendicazioni”.