LIVORNO – Provvedimento di “fermo” nel porto di Livorno per la nave da carico “BIMI”, battente bandiera norvegese. La Guardia Costiera di Livorno ha emesso il provvedimento di fermo in seguito alle ispezione per la verifica dei requisiti delle Convenzioni internazionali applicabili in materia di sicurezza della navigazione. Verifiche estese anche ai controlli sul tenore di zolfo dei combustibili di bordo ed alla conformità alla direttiva UE 2019/883 sulle corrette modalità di conferimento dei rifiuti delle navi.
Come reso noto, oggi, dalla Capitaneria di Porto di Livorno, il Nucleo Port State Control durante l’ispezione ha evidenziato condizioni “sub-standard” dell’unità e la necessità di impedire alla nave di riprendere la navigazione. In particolare sono state rilevate “gravi carenze in materia di preparazione dell’equipaggio alle operazioni di emergenza, efficienza dei mezzi di salvataggio, condizioni di vita e di lavoro a bordo, dispositivi antincendio, gestione della sicurezza”.
L’unità, impiegata nel trasporto di merce alla rinfusa e proveniente dal porto spagnolo di San Ciprian, era giunta il giorno precedente in porto a Livorno al terminal Calata Orlando per scaricare sabbia.
È stato verificato, inoltre, tramite intervista, che due dei marittimi, di nazionalità russa, non erano in grado di comprendere l’inglese, lingua ufficiale di lavoro a bordo, cosa che avrebbe impedito il corretto recepimento degli ordini in caso di situazioni di emergenza.
Al momento l’unità risulta ferma in porto, in attesa che vengano ripristinati gli standard minimi per poter essere nuovamente autorizzata a navigare. Solo, infatti, a seguito dell’avvenuta rettifica di tutte le 12 deficienze riscontrate a bordo e di successivi accertamenti da parte di funzionari del registro di bandiera, la nave potrà esser sottoposta a nuova ispezione PSC per il “rilascio” e l’autorizzazione alla partenza.
La MN BIMI è la terza nave fermata nel corso dell’anno dal Nucleo PSC della Capitaneria di porto di Livorno, guidata dal Contrammiraglio Gaetano ANGORA, da sempre impegnata nel contrasto del fenomeno delle “navi sub-standard” per la tutela della sicurezza della navigazione, degli equipaggi e dell’ambiente marino, e che ha già condotto dall’inizio dell’anno n. 44 ispezioni a navi straniere approdate nel porto di Livorno.