Il 73% delle esportazioni italiane è venduto ex Works, contro il 30% delle aziende tedesche e francesi. Moretto, Fedespedi: «Un’azione di collaborazione tra aziende manifatturiere e aziende di spedizione può assicurare una concorrenza che ci permetta di essere competitivi nello scenario mondiale» –
Lucia Nappi
L’anno 2020 e la crisi innescata dal Covid ha posto, in maniera urgente, l’importanza della alleanza tra manifattura e logistica, come modalità per raggiungere i mercati di consumo esteri dei prodotti nazionali. “Siamo in un’epoca in cui non basta più produrre prodotti di qualità” – come sono quelli italiani – “ma occorre anche saper distribuire il prodotto per raggiungere i consumatori nella maniera più efficace e e efficiente” – Lo specifica Silvia Moretto, presidente di Fedespedi intervenuta alla Tavola rotonda del forum milanese su Shipping, logistica e industria: – “La logistica e i Trasporti rappresentano le gambe dell’industria, senza le quali durante il lockdown non avremmo potuto avere beni di prima necessità“.
Fedespedi- spiega Moretto- ha messo a punto degli strumenti pratici per suggerire alle imprese come poter essere più efficaci nella distribuzione dei prodotti sui mercati di consumo. In primo piano definire i termini di resa della merce, standardizzati dalla Camera di Commercio internazionale, che definiscono il punto di passaggio dei rischi e delle responsabilità tra venditore e acquirente, inoltre ottimizzare la catena logistica elementi che concorrono al posizionamento del prodotto nel mercato.
Il panorama del contesto produttivo italiano evidenzia di prediligere la resa ex works, infatti il 73% delle esportazioni italiane è venduto ex Works, contro il 30% delle aziende tedesche e francesi, il che significa in termini di resa apparentemente più semplice, modalità per cui la merce non viene sdoganata e non è caricata.
Secondo la presidente di Fedespedi “Questo è un sistema che crea nelle imprese l’illusione di poter semplificare togliendosi dei rischi, ma le aziende in realtà rinunciano a tanta parte di competitività, creandosi anche problemi successivi qualora le cose non fossero controllate”. Controllo dei tempi e dei costi della catena logistica.
Invece apporterebbe benefici alle imprese se queste si affidassero ad uno spedizioniere di fiducia, in un momento così complesso in cui le catene logistiche internazionali sono diventate costose e sempre più comlesse. “Riteniamo che per le imprese avere un consulente di fiducia, che possa aiutarle a scegliere la strategia opportuna, renderebbe maggiormente efficienti ed efficaci i nostri prodotti all’estero.
LE PROPOSTE DI FEDESPEDI
Le riforme innescate dal Recovery Fund e dal ripensamento di tutto il sistema Paese in cui la Logistica deve essere messa al centro, si basano su due elementi centrali: ” le due gambe della riforma” – nelle proposte di Fedespedi sono: “la riforma del codice civile del contratto di spedizione, che non è mai stato uniformato e rinnovato e al quale può conseguire una migliore collaborazione tra aziende manifatturiere e di spedizione. Secondariamente il lavoro svolto a livello europeo per tutelare la concorrenza e la qualità del servizio – “un’azione che la nostra categoria sta compiendo sulla questione degli aiuti di Stato alle shipping line” – Conclude Moretto – Anche in questo caso l’azione di collaborazione tra aziende manifatturiere e aziende di spedizione può assicurare regole valide per tutti e una concorrenza che ci permetta di essere competitivi nello scenario mondiale.