di Lucia Nappi
LIVORNO – Possibile cessione da parte di Uniper della quota (pari al 48,24%) nel Terminale di rigassificazione Olt Offshore Lng Toscana situato a 11 miglia dalla costa di Livorno. La trattativa, secondo l’agenzia di stampa internazionale Reuters proverrebbe da tre fonti non meglio identificate e, sarebbe in fase avanzata con il fondo d’investimento australiano Frist State Investment, ramo d’azienda della Commonwealth Bank of Australia (CBA) per l’asset management. La valutazione del valore globale dell’impianto si aggirerebbe attorno agli 800 milioni. Già due anni fa il fondo australiano aveva espresso interesse per l’impianto di Livorno quando, per la prima volta, si era parlato della possibile uscita da parte di Uniper dalla compagine sociale del Terminale Olt. “Secondo l’accordo con Uniper”- scrive Reuters, “Iren può vendere la propria quota all’acquirente che acquisti quella dell’altra società alle medesime condizioni”. Ma secondo quanto detto da una delle fonti Iren non avrebbe ancora preso una decisione.
OLT Offshore LNG Toscana è la società proprietaria del Terminale galleggiante di rigassificazione “FSRU Toscana” che ne ha sviluppato il progetto ed oggi si occupa della gestione dell’infrastruttura.
Chi sono gli azionisti:
IREN socio di maggioranza con il 49,07%, holding industriale italiana con sede a Reggio Emilia, multiutility quotata alla Borsa Italiana, opera nei settori dell’energia elettrica, dell’energia termica, del gas, della gestione e fornitura dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali e dei servizi per le Pubbliche Amministrazioni. (Include al suo interno anche la quota del 2,28% di ASA-Azienda Servizi Ambientali del Comune di Livorno. )
UNIPER Global Commodities società del Gruppo Uniper, nata nel 2016 come spin-off del gigante tedesco delle energie rinnovabili E.ON, ha in quota il 48,24%. È quotata alla Borsa di Francoforte e a quella di Milano dove è presente nell’indice Global Equity Market. Con sede in Germania è un’azienda leader nel settore energetico che opera a livello internazionale in più di 40 Paesi, con circa 12.000 dipendenti. La sua funzione principale è la produzione e la commercializzazione di energia su larga scala. Si occupa inoltre dell’acquisto, stoccaggio, trasporto e fornitura di materie prime come gas naturale, GNL e carbone, nonché prodotti connessi all’energia.
Golar LNG, con il 2,69%, è una società di shipping specializzata nell’acquisizione, la proprietà, la gestione e il noleggio di navi metaniere e FSRU, con oltre 30 anni di esperienza.
La notizia del possibile passaggio di mano arriva a distanza di pochi giorni dalla chiusura del primo Italian Summit LNG che si è tenuto a Livorno, organizzato proprio da OLT Lng Toscana e da Assocostieri, in occasione del quale era intervenuto anche il vice ministro delle infrastrutture Edoardo Rixi ponendo l’accento sull’importanza dello sviluppo strategico delle infrastrutture per la gestione dell’LNG (impianti di bunkeraggio, deposito e stoccaggio del gas naturale liquido): “gli investimenti sulle infrastrutture dovranno essere strategici,” aveva sottolineato Rixi “pochi investimenti e mirati”- “solo per quelle infrastrutture necessarie per il fabbisogno nazionale, ma non oltre, perchè questa nuova tecnologia non sappiamo quanta vita avrà”.